lunedì 29 giugno 2009

La moto Guzzi vista da un guzzista



Trovata su un forum di motociclisti


HD, japs, Ducati... non mi dicono niente di più ci quello che mi possa dire un grezzo pezzo di ferro.non riesco a vedere un'anima sotto quel metallo, quelle cromature, quel rumore.ma quando incrocio una Guzzi...Provai cautamente a guardare quelle moto sotto un altro punto di vista, che esulava da grafici, cifre, misure e prestazioni, iniziando ad apprezzare la sensazione di solidità e sicurezza emanata da quell'incedere poderoso ma nel contempo leggero.Cominciai a notare che le Guzzi hanno effettivamente una loro personalità: le riconosci a distanza, con quei due cilindroni a V, che quando le incroci sembrano che ti dicano: "Io ne ho due, grossi così, e non ho intenzione di nasconderli. E tu?"Mi scoprii stranamente passivo nel farmi conquistare dall'inconfondibile rombo di quel motore instancabile; sembrava che le Guzzi volessero trasmettere un messaggio a chi stava loro in sella: "Non preoccuparti, ci sono qua io".Mi trovai a considerare la mia moto giapponese (ottima moto, niente da dire) solo come un mezzo di trasporto che serviva a portarmi da un punto A a un punto B; praticamente un'auto a due ruote, nulla più.Mi resi conto che la malattia comune a tutti i Guzzisti del mondo e che li rende tali spesso per tutta la vita, stava entrando in mee io,per la verità,stavo facendo pocoo nullaper impedire che ciò accadesse.I Guzzisti hanno il diritto di essere modesti e il dovere di essere vanitosi.Il vero preparatore di Moto Guzzi è soltanto colui che sa fare della soluzine un enigma.Di fronte alla propria moto è bene ritenere insignificanti tante cose e significante tutto.Preghiera per i Guzzisti: "Signore perdona loro, perchè sanno ciò che fanno!".

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