venerdì 31 luglio 2009

Harley davidson Road king 2005 1450 cc

Dal sito Due ruote:
http://www.motonline.com/prove/articolo.cfm?codice=85915
Daniele Massari
30.3.2005

Un’autentica special di serie, esclusiva nei dettagli e nel prezzo. Va guidata senza fretta, ma in cambio offre comfort, il fascino di un mezzo storico e la garanzia di non passare inosservati
.
di Daniele Massari
.
Bassa e lunga, larga quanto una Smart e pesante altrettanto. E poi elegante, ma anche tremendamente casual, ché se ci esci con la donna della tua vita puoi scegliere tranquillamente di indossare lo smoking o il chiodo. E stilosa da morire…
La Road King Custom costituisce l’evoluzione di un mito, il perfezionamento di un concetto che ha fatto breccia nel cuore di chi amava un certo tipo di turismo, quello all’americana, privo di parabrezza e coi ritmi blandi di chi non ama le tabelle di marcia. Autentica “special di serie”, questa Harley-Davidson supera una certa pesantezza stilistica propria della celeberrima Road King standard, e si spinge anche oltre la ricercatezza della Road King Classic, che ha il merito di aver introdotto le borse rigide in cuoio su questo modello.
Strizza l’occhio a chi è in cerca di una moto che, già appena uscita dalla concessionaria, faccia girare la testa ai passanti ed attiri gli sguardi degli appassionati. Certo, il prezzo di 21.310 Euro non ne fa un modello economico, ma qui ogni dettaglio trasuda ricercatezza, dalla qualità della pelle utilizzata per la sella ai pulsanti a scomparsa per l’apertura delle borse laterali. Per non parlare degli ettari di cromature che la rivestono. Se vi piace trattarvi bene, insomma, sappiate che sulla Custom si viaggia davvero in prima classe…


Dotazione e finiture
Innanzi tutto è una turistica: ecco perché le due borse rigide in cuoio con interni in plastica termoformata, da ben 36 litri ciascuna di capienza, non potevano mancare. Poi è fatta per macinare chilometri comodamente, e per questo la posizione in sella è studiata per offrire il massimo comfort grazie a pedane ampie e ben posizionate, ed al manubrio a corna di bue, largo e disegnato in modo da tenere le braccia correttamente distanziate dal busto. Chi, casomai, non se la passa benissimo, è il passeggero: per lui splendide pedane cromate (dotate di molle per smorzare le vibrazioni) ed una posizione tutto sommato dignitosa, se non fosse per l’esile superficie di sella destinatagli.
Sul serbatoio campeggia la plancia cromata mutuata dalla Softail Deuce: lo strumento centrale, circolare, ingloba il tachimetro, il contachilometri totale e parziale, le spie di abbagliante, folle, olio ed indicatore di direzione (questi ultimi sono temporizzati) ed il modulo di accensione dotato di chiave di bloccaggio. Nella zona di fianco alla forcella c’è anche un interruttore che comanda eventuali proiettori supplementari.
L’ampio manubrio ha estremità molto inclinate, che alla lunga affaticano nei lunghi spostamenti: in compenso i grossi blocchetti elettrici neri, espressione della tradizione americana, sono assolutamente “idiot proof” e facilmente utilizzabili anche con guanti pesanti, così come le leve, che però sono prive di alcun registro di regolazione. Il disegno avvolgente dei fender particolarmente estesi si rivela protettivo in condizioni di asfalto bagnato, ed anche il piccolo deflettore presente alla sommità del gruppo ottico anteriore è in grado di offrire un riparo, sebbene minimo, al guidatore durante trasferimenti ad andature autostradali. Ciò che davvero può risultare una limitazione è semmai la conformazione delle borse laterali, che non sono facilmente asportabili, ad esempio, alla fine di una giornata di viaggio, come succede per alcune delle concorrenti più accreditate.


La tecnica
La Road King Custom è spinta dal motore Harley-Davidson Twin Cam 88, il bicilindrico a V di 45° raffreddato ad aria da 1449cc montato nel telaio mediante giunti elastici. Alimentato da un impianto di iniezione elettronica sequenziale, sfrutta un doppio albero a camme situato nel basamento, ed abbinato alla tradizionale distribuzione ad aste e bilancieri. All’iniezione elettronica sequenziale denominata ESP-FI è abbinato il filtro dell’aria con filtro dallo splendido coperchio cromato ed un impianto di scarico con due terminale che scorrono paralleli al di sotto delle borse, fino all’estremità posteriore del mezzo. La trasmissione sfrutta un cambio a cinque rapporti con comando a pedale a bilanciere (che consente un comodo utilizzo anche con gli stivali), coadiuvato dalla frizione in bagno d’olio a dischi multipli. La trasmissione finale sfrutta una cinghia dentata di recente progettazione, con inserti in kevlar e carbonio che consentono di contenerne l’ingombro trasversale e di annullare la manutenzione periodica. Il telaio a doppia culla in acciaio è abbinato ad una forcella anteriore tradizionale con foderi di grande diametro ed alla coppia di ammortizzatori posteriori pneumatici, regolabili nel precarico mediante un pratico registro posto alla sommità. L’impianto frenante prevede tre dischi non flottanti in acciaio, tutti da 292 mm ed abbinati a pinze a quattro pistoncini, installati su lussuosi cerchi da 16” in alluminio.

Su strada
La lieve pressione del tasto di avviamento scuote moto e cuore. Accompagnato da un borbottio cupo ed al limite dello “street legal”, il generoso propulsore da 1450cc prende vita e si dimostra affabile da subito: è sufficiente tirare la frizione ed inserire la marcia per sentirlo prendere giri col comportamento caratteristico dei motori dalla curva di erogazione particolarmente corta. Inutile cercare la prestazione assoluta o tirare la marcia aspettandosi un’entrata in coppia. Qui piuttosto si avverte il caratteristico “calcio nel sedere” che sta tanto a cuore agli americani ed agli amanti dei motori di grossa cilindrata: il gusto sta tutto nello spalancare il gas dopo aver messo la marcia superiore, e sentire andar via la moto con tutto il gusto di chi ha una strada infinita davanti e magari ha lasciato l’orologio a casa.
La posizione di guida particolarmente naturale mette tutti a proprio agio, ed il baricentro estremamente basso, unito all’ampia leva offerta dal manubrio a corna di bue, consente un uso non impegnativo anche nel traffico. Tutt’al più, sui curvoni veloci e quando c’è sufficiente appoggio si fa sentire il ridotto angolo di piega, che si traduce in lunghe e coreografiche scinitille causate dalle parti metalliche poste più in basso.
In generale, della Road King si apprezza l’erogazione infinitamente fluida e la coppia motrice, superlativa in basso e coadiuvata da una trasmissione finale estremamente elastica e priva di incertezze. Non ci ha convinto la frenata, ma è un carattere comune alle Harley: troppa la pressione richiesta alla leva al manubrio rispetto ai risultati effettivi che si ottengono, e troppo rapida la tendenza al bloccaggio del disco posteriore, il cui comando risulta in compenso particolarmente confortevole. Questi problemi, che dovrebbero essere presto risolti grazie alla partnership recentemente siglata con la Brembo, per il momento, su un mezzo affascinante come la “Custom”, restano un peccatuccio più che sopportabile. Una sorta di strabismo di venere sul viso di una splendida donna…
Dati tecnici
Motore: a 4 tempi, bicilindrico a V di 45°, raffreddamento ad aria, alesaggio e corsa 95,3 x 101,6 mm, cilindrata 1449 cc,
potenza max 70 cv a 5450 giri/min; distribuzione ad aste e bilanceri, 2 valvole per cilindro; lubrificazione a carter secco. Alimentazione: iniezione elettronica sequenziale (ESPFI); capacita’ serbatoio 18,9 litri. Accensione elettronica digitale. Avviamento elettrico. Trasmissione: frizione a dischi multipli in bagno d’olio; cambio a 5 marce; trasmissione primaria a catena doppia, finale a cinghia dentata. Ciclistica: telaio a doppia culla continua in tubi d’acciaio. Sospensione anteriore: forcella telescopica; sospensione posteriore: forcellone oscillante con doppio ammortizzatore pneumatico regolabile. Ruote: in lega, anteriore da 3”, pneumatico 90 - 16"; posteriore 85 - 16". Freni: anteriore a doppio disco da 292 mm, pinze a 4 pistoncini; posteriore a disco da 292 mm, pinza a 4 pistoncini. Dimensioni e peso: interasse 1592 mm. Peso a secco 332 kg. Omologazione Euro-2: si’
Prezzo: 21.310,00 Euro


Un opinione sulla Road King tratta dal sito: autociao
Così come per la serie che porta il nome di DYNA,anche per la serie della ROAD KING,le gran turismo del marchio americano,dal 1999 è arrivato il nuovo motore TWIN CAM 88 da 1450 cc.Il risultato è più cavalli e più coppia con lo stesso look e lo stessofascino di sempre.Questo è l'avvenimento più importante dell'anno per la marca americana che , lo vorrei ricordare, dal 1909 a oggio ha presentato solo 7 nuovi motori.Il funzionamento della meccanica è inoltre più dolce e ha minori vibrazioni.
Immaginatevi una lunga strada rettilinea che si perde all'orizzonte;immaginatevi il suono del bicilindrico di Milwakee che da lontano sale a poco a poco a rompere il silenzio:la ROAD KING potrebbe essere proprio l'HARLEY che appare in un magnifico sogno come questo.
Di questa moto esistono due versioni:quella standard,con le borse rigide e un look più sobrio,e la classic, con le borse di cuoio e i pneumatici con la banda bianca.Tra le Harleyda gran turismo,questo modello è il più leggero e il più facile da personalizzare per farlo diventare una vera Custom,grazie ai numerosi accessori disponibili sul mercato dell'after market.Entrambe le versioni montano comunque il nuovo motore Twin Cam 88,con un sistema di isolamento delle vibrazioni e un meccanismo di diagnosi che ,attraverso il quadro dei comandi,permette di localizzare immediatamente qualsiasi tipo di guasto.Grazie all'incremento di potenza dovuto all'iniezione elettronica , la risposta della ROAD KING all'acceleratore e la sua velocità massima sono notevolmente aumentate.
Oltre alle borse e al comodo sedile di cuio ,la cui paqrte posteriore può essere facilmente rimossa,ci sono altri dettegli che fanno di questa ROAD KING una perfetta moto da viaggio:tra questi spicca soprattutto il bellissimo parabrezza a sgancio ultrarapido ,che può essere tranquillamente montato e smontato senza l'aiuto di alcun attrezzo particolare.Altre novità per il modello di quest'anno sono il manubrio,i tre freni a disco e le pinze a quattro pistoncini.
PRESTAZIONI
Accelerazione 0/100 km/h 7,11 secondiAccelerazione 0/400 metri 15,4 secondi
Velocita max 151 km/h




Un'altra opinione da Ciao.it

Inutile raccontare le senzazioni che si provano a guidare una di queste moto,una vera motocicletta con l'anima dove non si apprezzano le prestazioni modeste,comunque risolute,ma quel secolo di storia on the road che ti riporta negli anni d'oro della blasonata casa americana di milwaukee nel wisconsis.Il Road King Custom è sicuramente una bellissima moto con tutte le qualità ed i pregi delle Harley Davidson,il potente ed affidabile twin cam controbilanciato,da 1450 cc,con il cambio unito al al silent bloc del motore e non più separato come nell'evolution ed una meno classica ma molto pulita e presente igniezione elettronica rende un'avviamento sicuro,sempre e a qualunque condizioni climatiche e a qualunque pressione sia al mare che in montagna e da temperature da sotto zero ai 40 all'ombra,ed un erogazione della potenza meno dirompente in coppia rispetto all'evolution ma molto più progressivo già dai bassissimi regimi,una bella spinta per essere un'Harley Davidson.Anche il consumo va a favore di una scelta di elettronica rispetto ai carburatori,con un pieno ed ad un regime di 120 l'ora in autostrada si va lontani.E i lunghi viaggi sembrano essere sempre più corti ed agiati,anche con il rinnovato confort stile custom,il Road King standar e tutte le Electra Glide rimangono il non plus ultrain quanto confort,a causa della sua sella un pò ribassata,che va però a favore di un assetto rasoterra grazie al suo kit ribassato,diventa da terra quasi come un telaio softail.Unica nota negativa e la scelta di mercato di fare un touring spogliato di alcuni accessori come i fanali supplementari ed essere più costosa di una Electra Glide standar, Road King standar/classic... per esempio il Road King standar ha un prezzo di 20700 euro rispetto ai 21500 euro della custom...

Dal sito: Virgilio motori
Le Harley per i grandi viaggiatori. Comode, protettive e con le borse, l’ideale per partire per chissà dove. Anche con il passeggero. Vari gli step di comfort: la Road King è una cruiser un po’ più accessoriata, la Electra Glide è ormai una leggenda, fedele alla sua filosofia da una vita.
Come è
A spingere le centinaia di chili di queste moto da turismo c’è il solito bicilindrico a V da 1450 cc. Visto il peso, all’anteriore ci sono due dischi. I vari modelli si differenziano per il livello di accessori. Un semplice parabrezza per la Road King, un cupolone attaccato al manubrio per la Electra Glide. Per tutte borse laterali in metallo, tranne che per la Road King Classic, versione per nostalgici con borse in pelle, gomme con fascia bianca e ruote a raggi.

Come va
Comode come poche, con tanto spazio a disposizione e tutta la protezione che serve. Non si guidano male, ma nei percorsi a curve è meglio non esagerare, per via del peso. Il motore pompa forte, ma 67 cavalli non sono poi troppi per una mole del genere, per cui non pensate di viaggiare a 180. Meglio prendere un buon passo e non fermarsi mai, magari ascoltando la propria cassetta preferita. Sulla Electra Glide Ultra c’è anche un baule posteriore che fa da poltrona per il passeggero.

Alcuni commenti tratti dal forum Bikerslife
Ciao ragazzi,sto pensando di passare dal mio sportsterino alla Road King (usata) ma prima di iniziare a leggere tutti i post sulla roadking volevo chiedervi semplicemente quale è LA roadking vera. Nel senso di che anno e di che cilindrata. Quale mi consigliate insomma tra la 1340, la 1450 e quelle più recenti e perchè.grazie: happy6: 05-10-2008, 11:04 è quella costruita dall'Harley Davidson...:
------------------
05-10-2008, 13:38 Se un giorno me lo potrò permettere io prenderò il 1450 a carburatore (o carburatori?). Niente centraline!
Il carburatore è uno solo!
considera anche che il road king custom, di serie, nn ha il parabrezza a sgancio rapido... e valuta anche se ti piacciono di più le borse in pelle o quelle verniciate....
allora il 1340 e un motore vecchio e si rompe...il 1450' e un motore di transizione senza valore commerciale...il 1600 ha problemi di elettronica...e scalda molto....fai un po tu...spero di esserti d'aiuto (http://it.youtube.com/watch?v=cpTdYnIHrHI) magari cosi spendi meno...e ti diverti di piu

Mah, come ti hanno già scritto, dipende molto da quello che ti aspetti dalla moto.In linea di massima:
- se cerchi le prestazioni (per quanto si possano cercare prestazioni da un bestione da 350 kg) prendi il 1584;
- se cerchi affidabilità prendi il 1450;
- se cerchi il carattere prendi il 1340.
A me personalmente al di là della cilindrata 1450 o 1340 e dell'iniezione che come al solito trova sostenitori da una e dall'altra parte, piace tantissimo la Road King Custom quella con borse in pelle e pararibrezzo, quella con le borse veriniciate non mi piace granchè, quindi alla fine devi decidere tu in base ai tuoi gusti il modello che vuoi, poi puoi iniziare a valutare se 1450 o 1340, iniezione o carburatore...:
...per restringere il campo io tra le varie opzioni vorrei il carattere...quindi carburatore sicuramente....poi la vorrei senza parabrezza, senza borse fisse rigide, un solo faro anteriore...poi la vernicerei verde militare....insomma senza tanti ammennicoli e cattiva cattiva
Fino al 2004 avevano la retromarcia e sono le migliori
P.S. Le Touring senza borse stanno bene come le Sportster con le borse ................ 'na fetecchia ..............
Guarda... se dovessi acquistare un King l'unica cosa sulla quale non transigerei sarebbero le borse rigide in tinta.Per il resto (motore, anno, colore, ecc...) sarei disposto a valutare soluzioni diverse.:byby:
----------------------
ho preso una RK Classic nel giugno del 2007 e sino ad oggi ci ho fatto 20000km e non ho avuto problemi (mi sto grattando!) e spero di non averne. Concordo sul fatto che scalda molto e in estate in città ti cuoci le gambe. Però è uno spettacolo; il comfort è buono ed è anche molto maneggevole, in autostrada poi inserisco il cruise control a 120 e viaggio in relax.
-------------------------
L'unico e vero Roadking é ovviamente il primo prodotto nel 1994!AMEN!
--------------------------
se vuoi un motore a corsa lunga ed indiscutibilmente il migliore motore HD devi cercare un'Evo dopo, se pensi che anche il 1450 (con corsa quasi quadra....) non ti dispiace e che in fondo in fondo ci sono talmente tanti 1450 in commercio che oramai neanche le concessionarie li ritirano........e che te lo dico a fa, al prezzo di un 1340 compri un 1450 del 2002/2003.........
--------------------------
Che idiozie!Allora:
- l'Evo è un motore ipercollaudato e solidissimo (specie se prendi gli ultimi anni di produzione in cui era arrivato al top quanto pompa olio, cuscinetteria, pacco frizione etc) però soffre di poca potenza, in più sarà comunque un motore di una decina di anni e quindi da guardare con più cura. Ha il vantaggio di essere ricostruibile all'infinito e con una spesa modesta.
- Il 1450, fino al 2005, ha qualità che ai successivi motori mancano (è superquadro- tutti i1450- ha i volani creati per forgiatura e non per fusione -fino al 2005 - non soffre di slittamento delle masse sull'albero che sono quelle che ti spappolano il motore) in più lo puoi trovare a carburatore. Di contro per farlo andare bene come dovrebbe andare una moto da 15-20 mila euro ci devi comunque spendere qualche soldino. Metti in conto filtro aria, marmitte, sicuramente i pattini tenditori delle catene di distribuzione, se è uno dei primi - ossia 1999-200O - probabilmente il cuscinetto posteriore del piatto porta camme (oggetto di un richiamo semiclandestino). Poi però è un gran motore credimi, "spinge" tanto e beve poco (fossi una signora ti direi...un marito perfetto insomma).
-Il 1600, scalda da bestia, ha la primaria progettata e costruita con intrinseche debolezze rispetto a TUTTI i modelli che lo hanno preceduto (vi siete mai chiesti che è quel clonk orripilante alla messa in moto??), può soffrire dello slittamento delle masse all'albero motore che esce dalla fabbrica bilanciato fa fare schifo (per non doverseli riprendere tutti in casa alla HD hanno quadruplicato i valori di tolleranza consentiti, controllare i manuali per credere). Però nasce che già tira bene bene di suo e basta una bella mappatura (A PROVA DI IDIOTA ARMATO DI COMPUTER) per farlo andare come dio (e mamam harley) comandano senza particolari ulteriori salassi. A te la scelta, in base anche a come vorrai usare la moto e quanto progetti di tenertela.
Ps personalmente per una tourer non sceglierei il 1340 (freschissimo di kilometri e annata) per questioni di peso potenza, mentre lo preferirei a tutti gli altri su un dyna o un softail.
---------------------------------------
Io sono il fortunato possessore di una 1450 del 2004. con borse rigide, il motore è una favola e consuma poco mentre le borse rigide danno grande stabilità quando spingo a velocità di crocera superiore ai 140Km/h. Consiglio vivamente.
Un centenario a carba è sempre un'ottima scelta, alcune piccole emozioni regalate dalla meccanica"ignorante" fanno parte della gioia di un Harleysta, tipo tirare l'aria, tipo sentire alcuni sbuffi, sentire quando apri che il tuo carba si inebria di buona benzina!
Io ho provato l'INIEZIONE, spettacolo ma ti perdi alcune cose classiche dell'Harley, sembra + uno scooteronzolo, erogazione perfetta e precisa, partenze a razzo!!! ecchè te frega? Slow Slow chiano chiano piano piano!!! poi se è del centenario come il mio ELETTRONE... io mi trovo benissimo!!!
Ciao e in bocca al lupo per la ricerca... peccato per il tuo sposterino l'ho lasciato anche io!
Impressioni di guida. 20.000 KM in Harley Davidson
Con questa Road King del 2005, abbiamo fatto 20.000 Km in tredici mesi. La mia versione è leggermente modificata negli scarichi e nel filtro. Quindi, a parte il rumore, il motore guadagna alcuni cavalli in più, quel tanto che basta per portarla a 180 km all'ora di velocità max con un buon allungo.
Stiamo comunque parlando di velocità minime, per una potenza ridicola se paragonata a quella di una moto da strada. E' un 1450 cc, che necessariamente, per tenere una velocità max così bassa, ha un tiro notevole; potete infatti caricare la moto con due ciccioni a bordo, bagagli pesanti, e fare una salita ripidissima, e il motore non si accorgerà neanche della fatica, tanto che è possibile fare in quarta marcia, salite di montagna con pendenze notevoli.
In questi mesi la moto è stata usata per tutto. Città, autostrada, strade collinari, montagna, pioggia, viaggi corti, viaggi lunghi (anche 5000 km in una sola vacanza).
In città la moto si comporta molto meglio di come uno si aspetta. Le dimensioni sono ingombranti ma la moto è ben controllabile e, pur non avendo le dimensioni di uno scooter, può tranquillamente sostituire il vostro maxiscooter nell'uso giornaliero. L'unica vera differenza la troverete non tanto nel traffico, quanto nei parcheggi in situazioni particolari; ad esempio se parcheggiate in discesa, e al vostro ritorno trovate qualcuno che vi ha parcheggiato davanti.... ecco quelli sono i momenti che rimpiangerete lo scooter.
L'altro momento difficile è costituito dalle inversioni a U.
Il modello custom ha il manibrio lungo e ricurvo verso l'interno, quindi quando si deve girare dando tutto lo sterzo, le estremità finiscono contro la ginocchia ed è necessario allargare le gambe. L'inversione diventa quindi difficoltosa per le persone poco robuste e ci vuole un po' di pratica per non finire per terra.
In compenso, se si ha l'accortezza di non parcheggiarla mai in discesa e in posizioni in cui potrebbero impedirci la manovra di uscita, non rimpiengerete lo scooter.
Perchè è così bella, così comoda, così maestosa nel suo procedere, che ad ogni momenti in cui la guarderete sarete ripagati.
Se poi la parcheggiate la sera, sotto i lampioni, le cromature brilleranno e la moto sembrerà un sogno.
In autostrada la moto dà il meglio di sè. Stabile, sicura, sorpasserete i camion mantenenendo una traiettoria invidiabile e senza sbandare ai colpi di vento.
Le sospensioni - trattandosi di una moto progettata per le strede americane, lunghe, dritte, e con l'asfalto perfetto - sono dure, decisamente molto di più rispetto ai corrispondenti modelli giapponesi; se questo può creare qualche problema sulle statali, spesso piene di buche, in autostrada invece non si patisce alcun disagio.
Tuttavia, anche se con le modifiche apportate si riescono a tenere medie elevate (fino a 150 si viaggia a velocità di crociera senza fatica) si capisce che l'autostrada non è il suo regno.
E' la statale infatti il luogo dove si apprezza di più la docilità del motore, dove il rombo diventa una piacevole musica che accompagna il cammino. Nonostante la mole si riesce a piegare facilmente e ci si trova spesso a toccare la pedana per terra.
A velocità costante a partire da 60 - 70 km/h si viaggia in quinta e la mole della moto, l'incedere del motore, la posizione di guida, sono tutti elementi che concorrono a farci capire che la sua velocità, quella per cui è nata, è tra gli 80 e i 100 all'ora. E il suo ambiente naturale sono le colline, i paesaggi di campagna o di montagna.
In montagna si apprezza il tiro del motore, che non perde un colpo anche nelle salite più dure; in compenso invece nelle curve troppo strette ricorre l'inconveniente che abbiamo segnalato per le inversioni, ovverosia il manubrio finisce per toccare le ginocchia e occorre allargare le gambe.
Nei viaggi lunghi, se viaggiate da soli non ci sarà alcun problema. Le borse hanno una forma strana, che non consentono grandi carichi, ma con l'aggiunta di una borsa sul sedile posteriore potrete caricare diverse cose.
Il discorso cambia se viaggiate in due. In tal caso il sedile posteriore risulta un po' scomodo per il passeggero, e diventa assolutamente obbligatorio acquistare lo schienale, a meno che non vogliate rischiare di perdere il passeggero. Soprattutto, il problema è che il sedile posteriore è in leggera discesa, quindi diventa una vera tortura fare più di qualche chilometro senza un adeguato sostegno.
In tal caso, diventa obbligatorio anche il portapacchi perchè le borse laterali, come abbiamo detto, sono troppo piccole per poter contenere i bagagli essenziali, e hanno una forma talmente strana che non si riescono a sfruttare al meglio i (pochi) spazi a disposizione.
Molto fastidioso è il continuo appannarsi del contachilometri, difetto che hanno quasi tutte la Harley e a cui bisogna abituarsi.
Pregi
- La linea stupenda e intramontabile
- Comoda
- Consumi contenuti

Difetti
- Troppi accessori indispensabili, che sono montati solo come optional a caro prezzo. Per poterci viaggiare in due dovete mettere in conto di aggiungere i seguenti optional: schienale, portapacchi, parabrezza, sella, per un totale di oltre 1000 euro.
- Si appanna il tachimetro
- Impegnativa nelle manovre da fermo.

-------------------------------

Per chi dice che la Road king non è agile:




E guardate qui:

Nessun commento: