
http://www.motonline.com/prove/articolo.cfm?codice=182068
24.4.2009
Alfredo Verdicchio


Motore: 2 cilindri a V a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 102,0x104,0 mm; cilindrata 1700,0 cc; rapporto di compressione 9,5:1. Distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica con sistema di gestione dell'acceleratore ETV, diametro corpi farfallati 42 mm. Capacità serbatoio carburante 20 litri. Lubrificazione a carter umido.
Trasmissione: finale a cinghia. Frizione multidisco in bagno d'olio con comando idraulico. Cambio a sei marce. Ciclistica: telaio a doppia culla in acciaio, inclinazione cannotto di sterzo 30°, avancorsa 177 (169/169) mm; sospensione anteriore, forcella da 45 (/43) mm non regolabile, escursione ruota 140 mm; sospensione posteriore, forcellone con doppio ammortizzatore ad aria e regolabile nell'idraulica in estensione, escursione ruota 80 mm. Pneumatici: anteriore 130/90-16, posteriore 170/70-16. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 300 mm e pinze a 4 (/2) pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 300 mm e pinza a doppio pistoncino.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza (2500/2500), larghezza (1025/1025), altezza sella (730/720), interasse (/1665). Peso in ordine di marcia (378/345) kg.
Prestazioni dichiarate: potenza 54 kW (73 CV) a 5000 giri (54/55,0 kW (73 CV) a 5000 giri), coppia 136 Nm (13,86 kgm) a 2750 giri (136/135 Nm (13,86/13,76 kgm) a 2750 giri).

http://www.motorbox.com/10526.
Novembvre 2008
VOGLIA DI AMERICA
Tutti contro mamma Harley. Il motto quando si parla di custom cruiser è sempre quello. Del resto non potrebbe essere altrimenti, a Milwaukee tracciano la linea, il resto del mondo segue a ruota.
A VOLTE RITORNANO Tuttavia, sembrava che da qualche anno i costruttori giapponesi avessero un po’ "dimenticato" il segmento delle grosse custom per svilupparne altri. Ma nei corsi e ricorsi del motociclismo pare proprio che questo settore sia destinato a tornare in auge, non è un caso che un po’ tutti stiano aggiornando la gamma delle cruiser. Kawasaki non fa eccezione, e riempie il vuoto tra la VN 900 (presentata l’anno scorso) e la VN 2000 introducendo la nuova famiglia della VN1700.
TRE SORELLE Tre nuovi modelli (Classic, Classic Tourer e Voyager) che svariano dalla cruiser nuda e cruda alla maxi full optional tutta carena borse e fari in stile Electra Glide. La Voyager, in particolare è la punta di diamante della nuova gamma, e a quanto pare sarà realizzata in serie limitata e venduta solo sul web. Per le altre due, invece solita prassi di acquisto tramite il caro vecchio concessionario.
La VN 1700 Voyager
TUTTE NUOVE Le VN 1700 non rappresentano un semplice upgrade di cilindrata delle VN1600 il motore è stato interamente riprogettato e deriva dal colossale V2 che muove la VN 2000. La distribuzione è però ad albero a camme in testa a quattro valvole con la novità dell’acceleratore a controllo elettronico. Il ride by Wire debutta quindi sulle moto Kawasaki passando per le custom.
SESTA LUNGA Nuovo anche il cambio un 5 rapporti + overdrive, mentre la trasmissione finale è a cinghia dentata. Anche il comparto ciclistico è inedito mentre per i freni debutta un sistema battezzato K-ACT che dovrebbe offrire una specie di servoassistenza al pilota. Le nuove VN saranno esposte a Colonia e a Milano per essere poi disponibili nel 2009.

http://www.motorbox.com/Moto/VisteeProvate/KawasakiVN1700_prova.html
24.4.2009
PIATTO RICCO Il segmento cruiser sembra essere fra i più vitali del mercato, perlomeno a giudicare dal numero di novità che sono state recentemente presentate dalla maggior parte delle Case giapponesi ed europee. I dati parlano di una crescita costante dal 2005 nei volumi di immatricolato, cosa che – al di là della leggera flessione registrata a fine 2008 – ovviamente interessa tutti i Costruttori di moto. Kawasaki è uno di questi e la sua novità per il 2009 è addirittura una gamma di cruiser composta da tre modelli.
GAMMA COMPLETA Questa serie VN1700 nasce per sostituire la nota VN1600, giunta a fine carriera perché sarebbe stato troppo oneroso aggiornarne il motore alla normativa Euro3. La novità Kawasaki utilizza quindi un nuovo motore derivato dall’unità utilizzata sulla VN2000, opportunamente rivista e ulteriormente arricchita di contenuti. In questo modo la gamma di cruiser Akashi è di nuovo completa, dall'entry level VN900 alla sfiziosa VN2000.
UNA PER OGNI ETA' La sigla VN1700, come detto, identifica una gamma di tre veicoli distinguibili dalla diversa dotazione per quanto riguarda borse, parabrezza e comfort offerto al passeggero. Alla base della gamma c’è la VN1700 Classic, che si presenta come una cruiser nuda e cruda, impreziosita unicamente dall’ampio uso di finiture cromate. Questa moto nasce per i più giovani (i trentenni, secondo la segmentazione di Akashi) che sono attratti dal mondo cruiser ma desiderano un mezzo semplice e – soprattutto – non troppo costoso.
BORSE E PARABREZZA Salendo d’età, gli uomini di marketing Kawasaki hanno individuato altre due fasce di clientela a cui dedicare un modello specifico. Secondo loro, chi ha circa 35 anni dovrebbe essere portato a volere una moto più ricca e accessoriata, oltre che più comoda anche in coppia e con maggiori doti tuistiche. Per questi motociclisti nasce quindi la versione Classic Tourer della VN1700, riconoscibile per l’ampio parabrezza di serie (regolabile in altezza), per le capienti borse rigide laterali (18 litri cad.) e per l’ampio sellone completato dal poggia-schiena per il passeggero.
SUPERDOTATA Per chi vuole il massimo, infine, Kawasaki ha pensato a una versione super accessoriata e carenata, sulla falsa riga delle icone del segmento, come la H-D Electra Glide. Il nome scelto per questa versione è Voyager, proprio a sottolineare la sua destinazione d’uso. Pensata per gli “over 45”, questa moto offre tutto quanto necessario oltre al superfluo: radio con lettore Ipod integrato, cruise control, ABS di nuova generazione e una carena super protettiva, completata dal tris di borse rigide con bauletto da ben 50 litri.COMBINATA E
INTELLIGENTE Quest’ultima non brilla per originalità estetica, ma è particolarmente funzionale, grazie a intelligenti paratie regolabili nella zona delle gambe che evitano l’effetto “cottura a vapore” tipica di qualche concorrente blasonata… Specifico della Voyager è poi l’inedito sistema ABS Kawasaki, denominato K-ACT, che altro non è se non un sistema antibloccaggio integrato da un ripartitore di frenata attivo e a gestione elettronica.
NEUTRA ED EFFICACE Il sistema sviluppato da Kawasaki utilizza una coppia di sensori di velocità sulle ruote, un sensore di pressione e una pompa idraulica, tutto gestito da una centralina elettronica e collegato tramite un sistema idraulico alle pinze dei freni. Tramite i sensori di velocità e quello di pressione, la centralina riesce a calcolare la forza applicata a uno dei freni e a ripartirne una parte verso l’asse opposto tramite la pompa idraulica. La logica è quella di migliorare la stabilità della moto in frenata e limitare i movimenti di beccheggio o un eccessivo allungamento degli spazi d’arresto (se, per esempio, per qualunque motivo si utilizza il solo freno anteriore o solo quello posteriore), offrendo sempre il comportamento più neutro ed efficace in questa fase delicata di guida.
CLASSICA MA TECNOLOGICA Nonostante le linee estremamente classiche, perciò, la nuova serie VN1700 porta in dote alcune particolarità tecniche interessanti. Comune a tutta la serie, per esempio, c’è un nuovo acceleratore elettronico che gestisce tramite una ECU dedicata l’apertura delle valvole a farfalla, a favore della fluidità di marcia, dei consumi e delle facilità di partenza a freddo. Tra l’altro, il comando del gas agisce comunque attraverso un sistema a cavi, per cui la sensazione di chi guida non differisce da un sistema tradizionale.
CRUISE CONTROL Comune alle sole versioni più accessoriate è invece il cruise control, con il quale è possibile mantenere costante la velocità di marcia (ed eventualmente variarla) tramite una pulsantiera posta sotto al blocchetto elettrico destro. In caso di necessità, come in tutti i sistemi di questo tipo, ogni azione su freni frizione e manopola del gas riporta tutto sotto il controllo del pilota.
MOTORE IN COMUNE Cruise control a parte, l’unica differenza fra le tre VN1700 a livello di motore riguarda la conformazione dell’impianto di scarico e la relativa mappatura dell’iniezione. Per tutte, invece, il motore è un V2 SOHC di 1700 cc, accreditato di 73 cavalli a 5.000 giri e ben 135 Nm di coppia massima a soli 2.750 giri. Il motore è del tipo a carter semi-secco, il che ha permesso di mantenere l’altezza complessiva a una quota ragionevole nonostante una corsa dei pistoni di ben 104 mm (alesaggio 102 mm) e la V del motore abbastanza stretta.
PHYSIQUE DU ROLE Il motore ha sicuramente il giusto physique du role, ma come da tradizione giapponese è anche particolarmente efficiente. Le ampie alettature dei cilindri, per esempio, servono per raffreddare e far scena, ma sono coadiuvate da un discreto radiatore del liquido di raffreddamento posto fra le travi discendenti del telaio. Anche quest’ultimo deriva da quello utilizzato sulla più grossa VN2000, anche se in questo caso si è voluto ridurre l’interasse (1.665 contro 1.735mm) per migliorare la maneggevolezza.PESO MASSIMO Le tre versioni della VN1700 non differiscono a livello di sospensioni e freni (tranne l’esclusiva della Voyager per l’ABS), che utilizzano all’avantreno una forcella tradizionale da 43mm abbinata a una coppia di ammortizzatori ad aria regolabili su quattro posizioni di ritorno tramite un semplicissimo comando posto in testa agli stessi. I freni sono sovradimensionati e utilizzano una possente terna di dischi da 300mm. Per quanto riguarda il peso, infine, viene dichiarato solo quello in ordine di marcia della Classic, che è 345 chili.
POCHI COLORI Classic Tourer e Voyager avranno ovviamente masse ancora più impegnative, a causa della loro dotazioni più ricca, che porta a far salire sensibilmente anche il prezzo a cui vengono vendute. Il listino Kawasaki parte infatti da 12.490 euro per la Classic (disponibile unicamente in nero), per passare ai 14.490 della Classic Tourer monocromatica. Per averla bicolore bisogna aggiungere altri 300 euro, mentre per entrare in possesso della Voyager bisogna stanziare 17.990 euro, una cifra che comprende però anche l’esclusivo sistema ABS e il collegamento all’Ipod. Non male, se si pensa che la concorrente più blasonata della Voyager costa circa 10.000 € in più...
COMODA MA LARGA
Le sospensioni sembrano, in effetti, l’elemento meglio riuscito su questa moto, in grado di offrire un buon controllo dinamico della moto abbinato a un comfort al di sopra della media. Queste qualità rimangono invariate anche sulla Classic Tourer, la cui azione è solo leggermente rallentata dal maggior peso e dall’erogazione più tranquilla del motore. Il V2, in effetti, non è mai particolarmente brioso, ma soprattutto con le due VN più accessoriate che mostra in maniera abbastanza evidente la sua indole tranquilla.
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