domenica 26 luglio 2009

Bmw 1200 R


Dal sito: Infomotori
http://www.infomotori.com/moto/2004/05/05/bmw-r-1200-c-montauk-test-ride/2/7/

BMW R 1200 C Montauk: Test Ride.
Dopo averla potuta apprezzare nella rovente estate ‘03 in quel di Portofino, BMW Motorrad Italia ci ha offerto nuovamente la possibilità di “macinare” chilometri in sella alla esclusiva R 1200 C Montauk che, una volta di più, ci ha conquistati per il suo innegabile fascino e per la cura nel dettaglio, tipica di ogni prodotto BMW.
Di sicuro non passa inosservata, vuoi per il riuscito accostamento delle cromature al colore nero, vuoi per i contenuti tecnologici, la nuova cruiser del Marchio dell’elica è una moto fatta per essere ammirata…non solo dal proprietario! Good vibrations! Eccomi in sella: “Pronti via!”. La Montauk è decisamente ingombrante e pesante nelle manovre da fermo, ma basta superare i 50 km/h per cambiare radicalmente opinione, visto e considerato che il baricentro basso e le qualità dinamiche delle sospensioni, rendono estremamente piacevole la guida, soprattutto nella marcia fuori porta.Che la Montauk non sia la F650 GS non è certo un segreto, e quindi bisogna dimenticarsi la possibilità di dribblare il traffico: questa è una moto per “spiriti liberi”, per chi è voglioso di conoscere il mondo nel tempo libero prendendosela…comoda. Per correre o per “evitare” le code, esistono le sportive, le enduro o gli scooter. Sulla R 1200 Montauk tutto scorre lentamente, mentre si viene coccolati dal morbide vibrazioni del 1200 boxer e dal vento, che viene solo parzialmente deviato dal piccolo parabrezza trasparente, offerto di serie.Sarà per la posizione di guida, che propone una sella molto bassa e le gambe e le braccia aperte e ben distese, sarà per gli enormi quadranti della strumentazione che “brillano” ad un metro dal casco o sarà per via delle della forza e delle dimensioni del boxerone tedesco o dell’enorme gommatura su cui “gravano” i 265 kg della cruiser, ma in sella della R 1200 C Montauk si ha la netta sensazione di dominare la strada, in qualsiasi situazione.
Poca potenza, ma che coppia! Il propulsore da 1.170 cc. non è molto potente, ma è ben disposto a riprendere con estremo vigore anche a 1600 giri, assicurando così una guida che non richiede l’uso del cambio. Essere in seconda o in quinta a 60 km/h cambia poco, basta ruotare la manetta del gas per dar notevole vigore a contagiri e contachilometri…A proposito di cambio, il “cinque rapporti” mi è sembrato assolutamente in linea con lo spirito della moto, ben spaziato e dotato di un comando abbastanza dolce anche se cambia completamente carattere, diventando un po’ scorbutico, se si desiderano passaggi di marcia alla Valentino Rossi…Come dicevamo prima, la ridotta protezione aerodinamica non consente spostamenti a velocità sostenuta, ad esempio in autostrada: il piccolo parabrezza, infatti, è bello nelle forme ma non è sufficiente per garantire elevati livelli di confort se si desidera viaggiare a velocità “codice”.Frenata eccellente Passando al reparto freni, bisogna fare un plauso ai tecnici BMW Motorrad, perché la frenata combinata è pronta, potente, estremamente modulabile (c'e' il servofreno) e ben assistita dall’ABS, disponibile come optional.
Strumentazione leggibile e luci accese anche di giorno La strumentazione è molto leggibile nella grafica e razionale nella disposizione tanto quanto i comandi, che sono disposti in modo da facilitarne al massimo l’utilizzo da parte di ogni utente, evidenziando un notevole studio sull’ergonomia.Vista l’obbligatorietà delle luci accese anche di giorno, l’interruttore on-off è stato eliminato, lasciando al pilota solamente la possibilità di scegliere tra il fascio di luce anabbagliante o abbagliante.A partire da 14.750 euro In conclusione, questa e' una moto ideale per distinguersi e viaggiare a velocità contenuta, godendosi il paesaggio che scorre.Peccato per il prezzo, fissato in 14.750 euro, ma i contenuti tecnici e l’indubbio fascino della “nuova” cruiser BMW giustificano, seppur in parte, il notevole “peso” dell’assegno.Com’è La R 1200 C Montauk (il nome deriva dalla località americana nota per essere meta dei motociclisti newyorkesi) completa la gamma cruiser di lusso proponendosi come alternativa tra la R 1200 CL e le R 1200 C. Proposta senza carenatura, la Cruiser BMW è munita solo di un cupolino, e si presenta con un aspetto alquanto muscoloso... Il suo volto caratteristico lo deve alla parte frontale con doppi fari disposti uno sopra l'altro e al Telelever di più generose dimensioni, ripreso dalla R 1200 CL come anche la strumentazione che è quindi dotata di contagiri analogico.Le ruote e gli pneumatici larghi dalle dimensioni 150/80-16 davanti e 170/80-15 dietro sono quelli della R 1200 CL. Il resto della ciclistica proviene dalla R 1200 C. Nuove sono le carenature laterali e la sella per il passeggero più alta e stretta che si integra perfettamente con le linee filanti della motocicletta; i due componenti donano alla moto, soprattutto se vista di fianco, un'immagine distintiva e muscolosa.Boxer rivoluzionato L'introduzione sul mercato della R 1200 C Montauk, segna anche l'adozione della doppia accensione 2-Spark sulle bicilindriche boxer di 1200 cc., con evidenti vantaggi in termini di emissioni, consumi e comportamento di guida.

I dati di potenza e coppia restano invariati per tutti i modelli: 45 kW (61 CV) a 5.000 giri/min e 98 Nm a 3.000 giri/min. Le prestazioni di guida della R 1200 C Montauk corrispondono a quelle della R 1200 Classic, mentre il consumo medio, grazie alla doppia accensione, risulta inferiore, del 5% circa.Frenata assistita A partire da quest’anno, oltre alla R 1200 C Montauk, tutte le versioni della R 1200 C sono equipaggiate con un cambio a cinque rapporti rivisitato e il sistema frenante Evo. A richiesta, è disponibile come optional l'ormai sempre più apprezzato BMW Motorrad Integral ABS touring (versione completamente integrale).



Dal sito: moto.it
http://www.moto.it/provemoto/prova85.asp
Di Francesco Paolillo



L’esordio della custom BMW sul mercato è stato di quelli che hanno fatto parlare, tanto e soprattutto bene. La R 1200 C sulle prime ha fatto discutere, nel senso buono della parola, per quel mix veramente accattivante ottenuto miscelando i tratti tipici delle customs classiche, con le tecnologie, ma soprattutto le tendenze stilistiche dell’industrial design più attuale.Il risultato finale è una moto dalla personalità scultorea, contrassegnata da un’estetica accattivante e soprattutto “emozionale”. Se l’aspetto nel suo complesso è riuscito e decisamente fuori dagli schemi, un’altra raffinatezza è rappresentata dall’accuratezza realizzativa dei singoli particolari, piccoli o grandi che siano. A cominciare dalla chiave di accensione un vero e proprio oggetto di design, curato nell’aspetto e dal peso inaspettato (sembra ricavata dal pieno!).

Difficile rimanere indifferenti davanti alla splendida fattura della sospensione Telelever anteriore, così come si fa apprezzare la grande pulizia del posteriore ottenuta con l’utilizzo del forcellone monobraccio in fusione di alluminio all’interno del quale è alloggiata la trasmissione ad albero cardanico. Grande attenzione riservata alla finitura dei blocchetti elettrici, che inglobano i serbatoi dell’olio frizione e freni, del tappo serbatoio e degli specchi retrovisori (la cui funzionalità però è discutibile).
La strumentazione, dall’aspetto curato e “solido”, non si distingue per completezza (mancano in particolare il contagiri ed un indicatore livello carburante) ma è ineccepibile per esecuzione. Finiture, trattamenti superficiali e verniciatura, sono inattaccabili, così come gli accoppiamenti, ambito nel quale BMW ha poche rivali. Tutte le componenti sono “solide” al tatto e piacevoli alla vista. L’esborso economico necessario per venire in possesso di questo oggetto non è dei più trascurabili, 14.100 eurini senza optionals per essere precisi, ma i contenuti ci sono...
Il motore parte integrante di questo percorso estetico, è l’intramontabile Boxer bicilindrico otto valvole raffreddato ad aria-olio con cilindrata di 1.170 cc.I 61 cv (45 Kw) erogati a 5.000 giri e la coppia pari a 98 Nm a soli 3.000 giri possono sembrare pochini visto che si devono portare a spasso 256 kg di moto, ma mettendo da parte i numeri, le sensazioni alla guida della R 1200 C dicono altro. Una delle caratteristiche di questa moto è sicuramente quella di mettere a proprio agio il guidatore, facendogli approcciare un viaggio o qualsiasi altra tipologia di spostamento in modo più disteso e rilassato che non con altre “cavalcature”. Ecco allora che la potenza a disposizione è più che sufficiente per muoversi agilmente e godersi quel che ci circonda senza fretta e tensione alcuna, mostrandosi appropriata anche “nel momento del bisogno”, come può essere un sorpasso.
Anche se dimensioni e peso non sono trascurabili, il baricentro basso del Boxer garantisce una discreta agilità. Viene incontro anche la limitata altezza da terra della sella che permette di poggiare saldamente i piedi a terra durante le manovre a bassa velocità.La posizione di guida è custom al 100%, gambe avanti, braccia larghe, esposizione all’aria totale per il busto. La piacevolezza di viaggiare a velocità moderata, sentendo il vento che accarezza il volto, con il motore che gira “basso” e che borbotta placidamente, si sposa perfettamente con la filosofia della R 1200 C, che oltretutto offre la possibilità di godere di tutti questi piaceri anche in coppia. Grazie alla sella posteriore versione “comfort”, dalle generose dimensioni e conformata in modo ottimale, anche il, anzi “la” (meglio no!?) passeggera, non avrà nulla da eccepire. Le borse laterali dalle forme rastremate, non sono mostri di capacità, ma permettono di stivare due caschi (meglio se piccoli) tute antipioggia e altri piccoli oggetti, senza per questo essere il mago Silvan.

La fluidità del motore, permette un uso limitato del cambio, che da parte sua ha mostrato una discreta manovrabilità ed una rapidità negli innesti apprezzabile.La mancanza del contagiri non si sente più di tanto, anche perchè il bicilindrico ama girare basso e la coppia massima posizionata a 3.000 giri lo dimostra.

L’impianto frenante, reparto particolarmente caro alla casa di Monaco, è servoassistito e consta di due dischi flottanti da 305 mm anteriori, frenati da pinze a quattro pistoncini, e un singolo posteriore da 285 mm con pinza a doppio pistoncino. Su tutto veglia l’occhio vigile del sistema BMW Motorrad ABS (optional), che evita spiacevoli sorprese, nelle frenate improvvise e sui fondi viscidi, ma che come su altre moto della casa tedesca, mostra di essere troppo sensibile sulle pavimentazioni sconnesse, con la conseguenza di allungare notevolmente gli spazi di frenata. La servoassistenza, se per un verso alleggerisce lo sforzo da applicare alle leve, dall’altro si dimostra poco modulabile nelle frenate a bassa velocità (bisogna dire che ci si abitua abbastanza facilmente).
Nel complesso la guidabilità della R 1200 C è più che apprezzabile. Stabile e fluida su percorsi ricchi di curve, la BMW maschera dimensioni e peso in maniera onorevole anche nel traffico cittadino, dove si ci si riesce a muovere senza particolare difficoltà, soprattutto grazie all’ampio manubrio che aiuta diminuendo lo sforzo da applicare durante le manovre in spazi ristretti. Il baricentro basso del Boxer garantisce un ulteriore aiuto, ed abbinato alla limitata altezza da terra della sella, che permette di poggiare saldamente i piedi durante le manovre a bassa velocità, rende meno dura la vita agli urban bikers.
L’autostrada, come è facile intuire, è il posto meno indicato per la Cruiser BMW, che giustamente mal sopporta le alte velocità e soprattutto i paesaggi noiosi!

Alle andature più elevate si fanno sentire anche delle vibrazioni fastidiose, quasi che la C ci voglia ribadire il concetto.Sono dunque consigliate le strade provinciali e statali, meglio se dotate di bei panorami e vedrete che la R 1200 C saprà ricambiarvi.

PREGI:EsteticaFiniture
DIFETTI:Modulabilità frenataVibrazioni agli alti regimiABS sensibile
AL SEMAFORO:Il fatto che questa BMW sia al contempo una moto ma anche un oggetto da ammirare è la spiegazione più logica alla curiosità dimostrata dalla gente comune, non solo dai motociclisti, durante la prova.

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