giovedì 23 luglio 2009

Honda Vtx 1300

di Francesco Giromini
Dal sito Due ruote:
http://www.motonline.com/prove/articolo.cfm?codice=86146

Articolo del 24.9.2002

La “cromoterapia”, ovvero l’effetto terapeutico dei colori, assume nel caso della nuova VTX 1300 una valenza diversa, nuova: scimmiottando proprio il titolo di una campagna pubblicitaria Honda, possiamo dire che siamo rimasti estasiati davanti all’effetto “benefico e rigenerante” delle sue incredibili cromature! La Honda VTX 1300 scalda, rilassa, coinvolge e ammalia con i suoi innumerevoli particolari tirati a specchio in piacevole contrasto con un nero cattivissimo.
La sorella minore della VTX 1800 ha una bella personalità e si presenta con un inappuntabile look old style, tipo bopper… ovvero tutta curve e ciccia! Lunga, larga, pesante, rigida e scomoda quel giusto da non far rimpiangere un’Harley.… Una custom perfettamente riuscita, senza grossi difetti, con una bella guida (sempre riferita alla tipologia della moto) e un fascino non comune ai prodotti giapponesi appartenenti a questa categoria.
La Honda VTX1300 si affaccia in questi giorni sul mercato italiano forte di una motorizzazione più “canonica” e meno ingombrante di quella della sorella maggiore di 1800 cc. Il prezzo d’acquisto è stato fissato in 12.500 euro franco concessionario, una cifra considerevole ma assolutamente in linea con le qualità estetiche e dinamiche della moto, con i valori delle sue concorrenti e “qualcosa” di meno delle più blasonate Harley

Finiture e comfort
La ricetta è completa. La Honda VTX 1300 ha tutto quello che si potrebbe desiderare da una custom. Finiture accurate, particolari ricercati e tante cromature, a partire dallo splendido faro a forma ogivale fino alle curatissime marmitte “slash cut” a fetta di salame: l’impressione generale è che nulla sia stato lasciato al caso. Il pilota si trova immerso in un’atmosfera d’altri tempi, complici anche i cerchi a raggi e i parafanghi affusolati molto anni Cinquanta.
Splendida e ben leggibile la strumentazione sul serbatoio. L’unica nota stonata è il vaso di espansione del liquido di raffreddamento, di colore trasparente, che spicca tra il motore e la ruota posteriore: in mezzo a cotanta cura e ricercatezza è veramente imperdonabile. L’impostazione in sella è buona e ci si sente abbastanza inseriti nella moto. Il manubrio a “corna di bue” non costringe affatto a una postura coercitiva e permette di mantenere un’andatura vicina a quella del codice senza accusare eccessivamente la pressione dell’aria.
La sella è molto larga e ben avvolgente e le pedane (anch’esse in stile retrò) sono comode e ben posizionate. Particolare la scelta della Honda di dotare la VTX 1300 di un cambio a bilanciere che si è dimostrato, in fondo, comodo e pratico per non rovinare le calzature: per inserire la marcia si usa il tacco e, per scalare, la parte anteriore della leva con la punta delle scarpe. Infine, sul fronte vibrazioni, si avverte solo un leggero picco (peraltro mai fastidioso) agli alti regimi, sul manubrio e sulla pedana destra.

Tecnica
La moto è spinta da un possente bicilindrico a V di 52° di 1.312 cc, con tre valvole per cilindro (2 da 31 mm all’aspirazione e una da 40 mm allo scarico!), raffreddato a liquido, con rapporto alesaggio/corsa all'antica (89.5 x 104.3 mm) e un rapporto di compressione tranquillo (9.2:1). L’alimentazione è affidata al carburatore da 38 mm che è riscaldato per partenze ottimali anche d’inverno. L’accensione è digitale a mappa tridimensionale e si avvale di un sistema a due candele per cilindro.
Tutte queste caratteristiche contribuiscono a rendere il motore estremamente fluido e corposo nell’erogazione della coppia e della potenza, che è di 55 kW a 5000 giri. Anche il cambio a cinque rapporti e la trasmissione finale a cardano amplificano la sensazione di dolcezza dinamica della VTX 1300. Il comparto ciclistico è costituito da un classico telaio tubolare che lavora con una forcella tradizionale telescopica da 41 mm, mentre al posteriore, troviamo due ammortizzatori idraulici regolabili nel precarico della molla, tutto rigorosamente cromato…
L’impianto frenante è di prim’ordine, troviamo all’avantreno un disco da ben 336 mm accoppiato a una pinza a doppio pistoncino e posteriormente un disco da 296 mm con una pinza a singolo pistoncino. Anche le “calzature” sono da vera cruiser con un pneumatico anteriore da 140/80 da 17 e un posteriore da 170/80 da 15. Infine, il peso a secco dichiarato e di 285 kg


Su strada
Il vigoroso borbottio del motore al minimo e quelle piccole vibrazioni che lo fanno letteralmente “pulsare” all’interno del telaio, evocano immediatamente immagini legate all’infinita letteratura dei coast to coast americani… Viene subito voglia di immergersi in questo spirito, mettere la prima e partire, senza destinazione, solo per il puro piacere di farsi cullare dall’aria. La moto è molto stabile e non trasmette mai strane sensazioni di “galleggiamento” o di instabilità, tipiche delle moto con un’apertura del cannotto di sterzo così ampia.
La VTX 1300 è molto piacevole da condurre e la corposa erogazione del grosso bicilindrico permette di “dondolare” da una curva all’altra con estrema armonia, sempre e costantemente immersi nel gustoso sound dell’impianto di scarico doppio. Tutto è studiato per passeggiare con assoluta tranquillità. Peccato per le pedane che tendono a toccare a terra troppo presto: addirittura ci è capitato di “raschiarle” letteralmente durante un’inversione a U!
La distribuzione dei pesi è indovinata e, nonostante l’enorme mole (285 kg), la VTX 1300 mette in mostra un’inaspettata agilità, anche nelle manovre da fermo grazie alla contenuta altezza da terra della sella. Un unico appunto alle sospensioni, troppo rigide per assorbire adeguatamente le asperità più pronunciate. Peccato. Infine, i freni sono abbastanza potenti e perfettamente modulabili anche durante le frenate d’emergenza

Dati tecnici
Motore: a 4 tempi, 2 cilindri a V di 52°, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 89.5 x 104.3 mm, cilindrata 1.312 cc, rapporto di compressione 9.2:1, 3 valvole per cilindro (2 di aspirazione da 31mm e una di scarico da 40 mm). Alimentazione: a carburatore da 38 mm (tipo CV); Accensione elettronica digitale 3D con doppia candela per cilindro. Avviamento elettrico.Trasmissione: primaria a ingranaggi; frizione multidisco in bagno d'olio a comando a cavo; cambio i a 5 marce; finale a cardano con parastrappi incorporato nella frizione.Ciclistica: Telaio a culla; sospensione anteriore: forcella tradizionale telescopica da 41 mm; sospensione posteriore: doppio monoammortizzatore regolabile nel precarico molla. Ruote: anteriore a raggi, pneumatico 140/80-17"; posteriore a raggi, pneumatico 170/80-15". Sistema frenante: anteriore a disco singolo da 336 mm, pinze a doppio pistoncino; posteriore a disco da 296 mm, pinza a singolo pistoncino.Dimensioni e peso: Peso a secco 285 kg.
Prestazioni: potenza 55 kW a 5000 giri. Omologazione Euro-1: s
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Dal sito Virgilio motori (luglio 2002)
Ecco la prima novità 2003 "ufficiale" di casa Honda. La VTX sgonfia i muscoli e diminuisce la cilindrata adottando un nuovo motore da 1300 cc e una personalità più "cruiser". È la sorella –non gemella- della ciclopica VTX 1800.
Se vi piaceva la VTX 1800 ma, psicologicamente, sapere di avere in mezzo alle gambe un motore da ben 1800 cc v'inibiva un po’, eccovi serviti con la "piccola" VTX 1300S, anche se l’aggettivo piccola su una moto del genere suona un po’ fuori luogo. In effetti, la VTX sarebbe grossa, molto grossa, se solo sul mercato non esistesse già l’enorme VTX 1800. Va da sé che questa nuova cruiser ripete a memoria la lezione imparata dalla sorellona, con qualche variazione sul tema.
Il motore è un bicilindrico a V di 52° da 1312 cc a carter secco, con due valvole per cilindro e doppia candela d’accensione alimentato da un solo carburatore da 38 mm. È raffreddato a liquido, utilizza un contralbero per smorzare le vibrazioni e ha la trasmissione a cardano.
Guardatela bene, non è una copia in cilindrata ridotta della VTX 1800: la 1300 ha una personalità distinta, meno aggressiva e più vicina al mondo delle cruiser che a quello delle drag-custom. Ecco perché la dotazione è differente rispetto alla 1800: i cerchi a raggi prendono il posto di quelli in lega, c’è un solo disco anteriore da 336 mm in luogo del doppio disco, le pinze sono a doppio pistoncino (anteriore) e singolo pistoncino al posteriore che lavora su un disco da 296 mm, e non c’è il sistema dual CBS. La forcella tradizionale (in luogo dell’aggressiva steli rovesciati) ha steli da 41 mm.
In compenso arriva il doppio scarico sovrapposto in luogo del lunghissimo terminale singolo; le pedaline lasciano posto a due vere e proprie pedane e gli smilzi parafanghi della 1800 sono sostituiti da due parafangoni oversize. Chili e chili di lamiera che abbinata alle misure monstre dei penumatici (anteriore da ben 140/80-17, posteriore da 170/80-15) fanno davvero una gran scena. Nonostante il motore più piccolo la VTX milletre resta una moto "di peso": 285 kg. L'unica colorazione importata in italia è quella nera, il prezzo non è ancora stato reso noto. Naturalmente la vedremo all’Intermot.






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